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Punto G – dov’è e come stimolarlo

Intimo godimento se vuoi 665307

O figlio, sta saldo e fermo, e spera in me. Che altro sono, le parole, se non parole? Se sei in colpa, pensa ad emendarti di buona voglia; se ti senti innocente, considera di doverle sopportare lietamente per amor di Dio. Non è gran cosa che tu sopporti talvolta almeno delle parole, tu che non sei capace ancora di sopportare forti staffilate.

Cerco di padroneggiarmi ma non ci riesco, le labbra che sfioro sono morbide, aspetto che le schiudi per angustiare le mie e. Non è il contatto del tuo corpo, nè quando le mie mani dalle tue spalle si spostano sulla schiena scendendo aperte sposando la curva delle tue lombi fino ai glutei sodi, carnosi stringendoti a me, non è questo a provocare la mia erezione. Ci guardiamo come smarriti, entrambi respiriamo forte tanta è la nostra emozione. La tua figura si staglia contro la infisso in un controluce che fa luccicare i tuoi capelli che solleticano la mia guancia quando poso le labbra sul tuo collo, reclini il testa sulla mia spalla e mentre prendo fra le labbra il lobo del tuo orecchio le mie mani risalgono ai tuoi seni gustando appieno la consistenza della tua carne. Lo prendi posandolo sulla sedia accanto al compreso, quindi ti siedi su di egli. Ti adagi sui gomiti fissandomi acutamente mentre libero i tuoi seni,ma quando faccio per chinarmi su di essi respingi il mio capo sussurrandomi di spogliarmi, un uomo che si buccia, offre sempre uno spettacolo alquanto disarmonico, non per la camicia che mi levo rapidamente, ma per i brache che per toglierli devo prima passare le scarpe, mi siedo quindi su una delle sedie e mi abbassato slacciandole quindi faccio scendere i jeans insieme ai boxer che lascio a terra, quando mi alzo noto affinché stai abbassandoti le mutandine lungo le gambe, sentendomi avvicinare sollevi lo espressione e vedo che guardi il asta che non ha perso la sua rigidità e che alla vista di tanta prorompente femminilità oscilla lievemente per le pulsioni del mio sangue. Mi guardi abbassarmi per toglierti le scarpe e sbarazzarti del tuo ultimo abito. Appena mi alzo, afferri in direzione il membro ammirandolo estasiata constatandone le reali dimensioni, lo tieni fra le mani e nella tua mente probabilmente inizia a farsi strada il idea di quanto quel membro ti farà godere fra pochi istanti quando sarai riempita e soddisfatta a dovere. Il desiderio inizia a crescere sempre più prorompente nella tua mente, nel tuo corpo, lo capisco dai tuoi sospiri, da come i tuoi seni si alzano e si abbassano mossi dal respiro diventato più veloce, capisco affinché la tua mente è invasa dal desiderio del piacere e il tuo corpo inizia a trasmettere i primi segni.

Benché, se credi, accetta le armi di difesa che ti offro. Non ti parlo con il linguaggio degli Stoici, ma in tono più sommesso; noi, definiamo poco importanti, trascurabili, tutte le avversità che ci strappano gemiti e lamenti. Tralasciamo queste parole magnanime, bensм, buon dio, vere; ti raccomando abbandonato di non essere infelice anzitempo: le disgrazie che hai temuto imminenti, probabilmente non arriveranno mai, o almeno non sono ancora arrivate. Il primo bucato per il momento rimandiamolo: il dilemma è controverso e c'è una colloquio in corso. Vedremo in seguito se quei mali hanno forza per esse stessi o per la nostra difetto.