Primario Confronto Giochi di ruolo senza brutte sorprese

Lovecraftesque • analizziamo il GDR dell’anno 2018 portato in Italia da Narrattiva

Giochi di ruolo senza 193522

MENU Dungeon Crawler: come orientarsi e quale scegliere Una piccola guida per conoscere gli ultimi dungeon crawler usciti e soprattutto scegliere il più adatto alle proprie esigenze. Due anni fa avevo scritto questo articolo in cui erano riassunte le aspettative per molti dei titoli che poi ho giocato. Cerchiamo allora con questo nuovo di dipanare un po' la matassa, mettendo in evidenza le caratteristiche salienti di ognuno, pregi, difetti e differenze, dato che ormai sono stati tutti giocati. La prima discriminante da considerare è la presenza di un master fisico. Ovvero un giocatore che farà la parte dell'antagonista e giocherà quindi contro il gruppo. In Descent 1 era invece altamente competitivo, un vero e proprio avversario, che giocava per vincere. Nei giochi più moderni si tende a sostituire questa figura con un'intelligenza artificiale mediata dai canonici materiali di gioco o con l'utilizzo di una App come quella disponibile per Descent 2.

Terry Gilliam e il suo Teorema Niente. Articolo successivo Giochi di Ruolo dal Vivo? Assaltiamo la Fortezza dei Vinti! Tutti i giocatori hanno esperienze traumatiche a riguardo. Fra nonne sorde alla tv e fidanzate petulanti, ecco i cinque posti dove non dovreste giammai giocare ai GDR! Tutti i giocatori di ruolo del mondo e quando dico tutti intendo davvero tutti! Improvvisamente quali sono i cinque posti ove non bisognerebbe mai provare a baloccarsi di ruolo! Siete riusciti ad giungere al pianerottolo? Se non vi piace agire in stealth mode, la abitazione di nonna è vivamente sconsigliata!

Fotografia brutte della bellissima edizione Ghostlight Certo si tratta solo di una esilitа artistica, se non avere modo di procurarvi questa edizione vi siete persi solo il suo valore collezionistico, niente di funzionale al gioco é ceto nascosto in questo modo. Niente di nuovo rispetto ad altri mille giochi in tema lovecraftiano? Certo, verrebbe da rispondere, ma fin da subito Lovecraftesque, pur mantenendo queste tematiche, dichiara un intento finale completamente diverso dai comuni giochi sui miti di Lovecraft. Nello specifico Lovecraftesque é disegnato per accordare ai giocatori di creare al tavolo una loro storia come esperienza condivisa come se fosse scaturita direttamente dalla penna di Lovecraft e, conseguentemente, di far muovere al suo interno un solo protagonista. Non che questo muso di loro dei cattivi giochi, invece, abbiamo esempi di grande game design che funzionano proprio perché forniscono alla mitologia lovecraftiana un impianto di regole e la utilizzano per creare avventure horror di grande atmosfera. I racconti di Lovecraft sono racconti del non detto, che fanno della reticenza una delle loro forme principali e affinché hanno sempre uno schema, uno andamento molto preciso atto a trascinare ciascuno sventurato protagonista ignaro attraverso una spira discendente di orrore inenarrabile, inafferrabile e, di certo, non sconfiggibile. Basti badare, come esempi italiani recenti ma certo non sono gli unici a Cabal oppure ad Omen. Omen invece non si dichiara nemmeno lovecraftiano ma é un gioco fortemente narrativo dove addirittura i ruoli al tavolo, come qui, sono condivisi e che mutua benissimo quella sensazione di orrore incombente affinché si manifesta tramite piccoli indizi affinché a mano a mano di dilatano verso il male. In questo accidente ci siamo trovati di fronte ad un manuale conciso, molto chiaro, insieme un regolamento semplicissimo ma molto ben delineato.

Ambedue i prodotti partono dal normale, dal conosciuto, e attraverso sentieri diversi prenderanno per mano i giocatori portandoli ad affrontare nuovi e inesplorate frontiere ove anche i più rassicuranti degli elementi, la propria casa e il alloggiare quotidiano, possono racchiudere inquietanti verità. Okult Come di consueto prima di avviarsi a parlare del gioco, diamo ciascuno sguardo al prodotto in sé. Okult si presenta come un piccolo capienza, circa 40 pagine, brossurato di buona qualità. Meglio: mi ha fatto accedere in mente delle domande. La definizione non è scelta a caso: in effetti potremmo definire Okult un question driven rpg, un gioco dove saranno le domande a guidarci. In Okult i giocatori vestiranno i panni di persone adulte che tornano alla esse città natale o un luogo ove abbiano vissuto a lungo dopo esserne stati lontani per molto tempo: un piccolo paese sperduto che per diversi motivi avranno lasciato da tempo.