Sul tuo profilo Instagram affronti argomenti quali razzismo sistemico, appropriazione culturale, white-saviorism. Ho compreso in quel periodo di aver vissuto delle microaggressioni, allora mi sono detta: «nessuno parla di questi temi, posso provare a farlo io dando un piccolo contributo». E ha funzionato. Avere la pelle nera, in particolar modo quando mi capita di ascoltare frasi come «vorrei avere la pelle nera», è un bel disagio in realtà perché significa possedere una caratteristica visibile a tutti e capace di generare una serie di reazioni, come la diffidenza, che non esisterebbero in caso contrario. Che io sia una persona cattiva o intelligente, gentile o ineducata, che sia una persona ignorante o, ancora, la più generosa del mondo, qualsiasi qualità una persona possa avere, che la definisce in quanto essere umano, viene oscurata dalla pelle nera, nel bene o nel male, soprattutto nel male in questo caso. Significa ritrovarsi al di sotto di un qualsiasi sistema gerarchico, che in realtà non esiste. Essere costantemente sottovalutati e sottovalutate, persone disposte a farsi assoggettare, che in un qualche modo valgono meno, i cui diritti valgono meno. Spesso parli di cosa voglia dire avere la pelle nera, ma in una tua riflessione pubblicata sui social hai scritto che essere donna e avere la pelle nera è una questione più complessa.
Le persone si sono riversate sulle sue piattaforme di social media, lasciando i suoi commenti sul motivo per cui la sua scelta di fare una pulizia era sbagliata e ha abbozzato a scrivere pezzi di riflessione su Twitter per difendere ulteriormente i esse commenti. Le società di media, fafaq incluse, hanno sfruttato questa opportunità per coprire la scelta di Lizzo e ricordare alle persone che le disintossicazioni non sono necessarie, rafforzano la dottrina alimentare e possono innescare coloro affinché hanno una storia di alimentazione disordinata. La sorveglianza del corpo della femmina nera non è iniziata con Lizzo e, purtroppo, non finirà nemmeno insieme lei. E per tutti gli autoproclamati esperti di salute di Twitter e Instagram che si stanno aggiustando le labbra nelle parole di mia antenata e le dita per dare i loro consigli e opinioni ingiustificati, fermati. Amo il mio corpo e sono ancora grassa.
Come donna di colore, dovevo assicurarmi di dedicare del tempo al mio capriccio in un mondo che odia vederci prosperare. La scorsa estate è stata particolarmente impegnativa. È stato estenuante incontrollatamente e fisicamente e ha reso la mia cura di me molto più importante. Una delle principali aree della cura di sé a cui ho dato la priorità è il capriccio personale. Per molte di noi socializzate come donne, i nostri corpi non sono qualcosa che siamo cresciuti in grado di esplorare e di cui prendere possesso. Anche una volta in una relazione eterosessuale, ci si aspetta che molte donne si assicurino affinché i loro partner siano soddisfatti escludendo che la stessa soddisfazione venga esse estesa. Come donna che di abituale fa sesso con donne queer e persone non binarie, le mie interazioni tendono a durare molto più a lungo di due minuti. Le donne nere che vivono negli Stati Uniti sono molto stressate a causa della costante esposizione ad atti di discriminazione individuali e strutturali. Non mi rendevo nemmeno conto di quanto avessi desiderio di lasciare gli Stati Uniti e allontanarmi dal biancore opprimente del mio campus universitario nel Maine.
La storia del bagno affonda le radici nel passato, quando i romani insieme le loro terme e gli egizi, fecero della cura del corpo un vero e proprio rituale. La attenzione del corpo e la ricerca della bellezza attraversano la storia e giungono fino a noi. Per soddisfare giornalmente questo suo bagno di bellezza si racconta che avesse una scuderia di ben asine! Oggi sarebbe poco comodo e difficilmente attuabile come piano, bensм la leggenda narra che la carnagione della bella regina fosse morbidissima e profumata proprio grazie a queste immersioni giornaliere. Non solo quando si trovava nella sua villa romana ma addirittura quando era in viaggio per il regno. Le asine erano costrette a seguirla e a rendere la adunanza numerosa e sicuramente appariscente.
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