Primario Particolarità Il frutto del peccato piacere le spinte

Subscribe to JPASS

Il frutto del peccato 447670

Filotea, credimi, sono tutte chiacchiere stupide e inutili; a quella brava gente non importa proprio niente né della tua salute, né dei tuoi affari. Ho visto gentiluomini e dame passare intere notti di seguito a giocare agli scacchi e alle carte. Esiste forse un'occupazione più vuota, più triste e più massacrante di quella? Eppure la brava gente non mette parola: gli amici non se ne sono minimamente preoccupati; se invece noi facciamo un'ora di meditazione, oppure ci vedono alzarci al mattino un po' più presto pararci alla santa Comunione, tutti si precipitano dal medico per farci curare dallo stato ansioso e dall'itterizia. Passa trenta notti a ballare e nessuno troverà da ridire; per la sola veglia della notte di Natale, il giorno dopo, chi ha la tosse e chi il mal di pancia. Chi non si accorge subito che il mondo è un giudice ingiusto? Gentile ed accomodante con i suoi figli, ma duro e senza pietà per i figli di Dio.

Preview Abstract Cum nostris temporibus, etsi submissa voce potins quant aperte, quamvis non desint scripta, magis magisque in dies ad regulandam, ut aiunt, prolificationem humanam tamquam medium licitum proponant onanismum, damnatum ut nefandum facinus ab Ecclesia, atque ad hoc demonstrandum explicitis sive implicitis verbis affirment S. Scripturam Gen. Scriptura adesse solidum argumentum doctrinae quam de onanismi illiceitate Ecclesia tenet et docet. Ad hoc exponit imprimis A. Consideraba fere unanimi interpretum concordia de illiceitate actuum Onan atque prae oculis habita poenae gravitate ipsi Onan a Deo inflictae, concluait A.

Il frutto 220894

Delete Drag Il dominio di sé è forse oggi una virtù dimenticata. Raramente, infatti, ne sentiamo parlare, quasi affinché il praticarlo non sia importante per la crescita globale della persona. Egli ha dunque bisogno di porre dei confini alle forze e ai dinamismi che lo abitano i quali, se non venissero controllati, finirebbero per cambiare il suo mondo interno in un caos o impedirgli di vivere relazioni interpersonali serene. Il presupposto antropologico di queste teorie ritiene che la individuo trovi il proprio appagamento se è inserita in un ambiente in cui tutti fanno uno sforzo per abbracciare le proprie spinte interne a aiuto della collettività. Gettar fuori o sublimare? È quindi molto più proficuo afferrare a contenere le pulsioni, orientandole verso un fine più valido e adatto, che permetta alla persona di conservare un certo benessere interiore, senza fare danno, ma arrecando invece dei vantaggi agli altri, oltre che a se stessi. Controllo di sé e colonia di sé Il passaggio dal avvio del piacere, dalla spinta immediata a gratificare le pulsioni, al principio di realtà, che induce a prendere in considerazione criteri più oggettivi rispetto al puro benessere personale, non è benché sufficiente per definire un controllo di sé maturo. Mi trattengo ai fini di una buona convivenza, per eludere un conflitto, per cercare di non crearmi inutili guai.

Addirittura Salomone pervertito dall'amore delle sue donne. Ma egli non ebbe la energia di resistere all'amore delle donne affinché lo trascinavano a questa empietà e fece quel che sapeva non doversi fare per non contristare quelle ch'erano l'oggetto del suo amore mortifero, per le quali si struggeva e si pervertiva. Dopo che sua moglie, essendo stata ingannata, ebbe mangiato del prodotto e ne ebbe dato a egli perché ne mangiassero insieme, egli non volle contristarla, poiché pensava che escludendo il suo conforto ella potesse commuoversi di dolore se si fosse sentita estraniata dal suo cuore e finisse per morire a causa di quella discordanza. Per la verità egli non fu sopraffatto dalla concupiscenza carnale affinché non aveva ancora provata, dato affinché la legge delle membra non si opponeva alla legge dello spirito, bensм fu vittima d'una specie di affabilitа che è propria dell'amicizia, a molla della quale molto spesso accade affinché si offende Dio per evitare di rendersi nemico un amico.